3 presupposti per la disdetta di un contratto di manutenzione di ascensori condominiali

3 presupposti per la disdetta di un contratto di manutenzione ascensori condominiale

Tabella dei Contenuti

La manutenzione dell’ascensore in ambito condominiale è un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere dei residenti.

Può capitare che il rapporto con la ditta incaricata non risponda più alle aspettative o non risulti adeguato alle esigenze del condominio.

In questi casi, la legge e la buona prassi contrattuale permettono di recedere dal contratto, a patto che sussistano specifici presupposti.

In questo articolo esaminiamo i tre principali presupposti per disdire un contratto di manutenzione ascensori condominiale.

3 presupposti per la disdetta di un contratto di manutenzione ascensori condominiale

1) Mancato rispetto degli obblighi contrattuali da parte del manutentore

Uno dei motivi più frequenti che giustificano la disdetta di un contratto riguarda l’inadempimento delle clausole contrattuali da parte della ditta di manutenzione.

Tra le possibili situazioni rientrano ritardi sistematici negli interventi, omissione di controlli periodici o mancato rispetto degli standard di sicurezza previsti dalle norme sugli ascensori (ad esempio il D.P.R. 162/99). Dal punto di vista contrattuale, l’inadempimento è disciplinato dagli artt. 1218 e ss. c.c., mentre la risoluzione del contratto per inadempimento trova fondamento negli artt. 1453 e ss. c.c.

Pertanto, prima di procedere, è importante inviare una comunicazione scritta in cui si evidenziano le problematiche riscontrate, lasciando un termine ragionevole per la risoluzione.

Se la situazione non migliora, il condominio ha diritto a recedere dall’accordo.

2) Scadenza del termine contrattuale o presenza di una clausola di recesso

Molti contratti di manutenzione ascensori stabiliscono una durata definita, allo scadere della quale è possibile disdire o non rinnovare.

Alcuni prevedono inoltre clausole di recesso anticipato, disciplinate dall’art. 1373 c.c., che consentono di risolvere il rapporto in via unilaterale se si rispettano termini e modalità di preavviso.

In ambito condominiale, è essenziale che la delibera assembleare segua le indicazioni contenute negli artt. 1135 e ss. c.c., affinché la decisione di recedere sia valida e regolarmente approvata.

3) Gravi carenze nella qualità del servizi

Un altro presupposto rilevante per la disdetta è la scarsa qualità delle prestazioni offerte.

Se il servizio di manutenzione è gravemente carente (ad esempio, l’ascensore è spesso fuori uso, gli interventi sono inefficaci o il manutentore non fornisce la documentazione obbligatoria), il condominio può recedere dal contratto per giusta causa. Questo è quanto stabilisce l’art.1455 del Codice Civile (risoluzione per inadempimento grave). In questi casi, è consigliabile documentare le problematiche emerse per dimostrare l’inadeguatezza delle prestazioni fornite.

Se desideri maggiori informazioni su come tutelare la qualità della manutenzione del tuo  ascensore, rivolgiti a professionisti in grado di garantire sicurezza, trasparenza e competenza.

Un servizio puntuale e all’altezza delle esigenze condominiali è il primo passo per assicurare benessere e tranquillità a tutti i resident

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